Si parte dall’analisi delle 70 settimane annunciate dal grande profeta DANIELE capitolo 9
.....«Daniele, sono venuto per istruirti e farti comprendere.
23 Fin dall'inizio delle tue suppliche è uscita una parola e io sono venuto per annunziartela, poiché tu sei un uomo prediletto. Ora sta' attento alla parola e comprendi la visione:
24 Settanta settimane sono fissate per il tuo popolo e per la tua santa città
per mettere fine all'empietà, mettere i sigilli ai peccati, espiare l'iniquità,
portare una giustizia eterna, suggellare visione e profezia e ungere il Santo dei santi.
25 Sappi e intendi bene, da quando uscì la parola sul ritorno e la ricostruzione di Gerusalemme fino a un principe consacrato, vi saranno sette settimane. Durante sessantadue settimane
saranno restaurati, riedificati piazze e fossati, e ciò in tempi angosciosi.
26 Dopo sessantadue settimane, un consacrato sarà soppresso senza colpa in lui;
il popolo di un principe che verrà distruggerà la città e il santuario;
la sua fine sarà un'inondazione e, fino alla fine, guerra e desolazioni decretate.
27 Egli stringerà una forte alleanza con molti per una settimana e, nello spazio di metà settimana, farà cessare il sacrificio e l'offerta; sull'ala del tempio porrà l'abominio della
desolazione e ciò sarà sino alla fine, fino al termine segnato sul devastatore».
23 Fin dall'inizio delle tue suppliche è uscita una parola e io sono venuto per annunziartela, poiché tu sei un uomo prediletto. Ora sta' attento alla parola e comprendi la visione:
24 Settanta settimane sono fissate per il tuo popolo e per la tua santa città
per mettere fine all'empietà, mettere i sigilli ai peccati, espiare l'iniquità,
portare una giustizia eterna, suggellare visione e profezia e ungere il Santo dei santi.
25 Sappi e intendi bene, da quando uscì la parola sul ritorno e la ricostruzione di Gerusalemme fino a un principe consacrato, vi saranno sette settimane. Durante sessantadue settimane
saranno restaurati, riedificati piazze e fossati, e ciò in tempi angosciosi.
26 Dopo sessantadue settimane, un consacrato sarà soppresso senza colpa in lui;
il popolo di un principe che verrà distruggerà la città e il santuario;
la sua fine sarà un'inondazione e, fino alla fine, guerra e desolazioni decretate.
27 Egli stringerà una forte alleanza con molti per una settimana e, nello spazio di metà settimana, farà cessare il sacrificio e l'offerta; sull'ala del tempio porrà l'abominio della
desolazione e ciò sarà sino alla fine, fino al termine segnato sul devastatore».
Il
periodo totale della profezia è di settanta settimane che partono dal
decreto di re Artaserse del 457 a.C. che concede di ricostruire
Gerusalemme e ridà ad Israele praticamente l'indipendenza
politica. Partendo dunque dalla stessa data, calcoliamo il periodo
indicato sopra: 1 SETTIMANA = 7 ANNI
7
settimane profetiche (7x7 = 49 anni) + 62 settimane profetiche (62x7 =
434 anni) dà un totale di 69 settimane di anni: 69 x 7 = 483 anni.
Manca
all'appello solo l'ultima settimana: dai 490 anni profetizzati
dall'angelo sottraiamo i 483 anni appena citati (e che ci portano fino
all'apparizione del Messia): rimangono appunto 7 anni, ovvero 1
settimana profetica, di cui si parlerà al vers. 27 (questo
calcolo ci porta alla metà circa dell' anno 27 d.C., dato che l'editto
di Artaserse entra in vigore nel luglio del 457 a.C.). Tra "7 settimane"
e "62 settimane", c'è nel testo ebraico un segno che si chiama "athnach"; si tratta di un accento disgiuntivo che indica una pausa, a secondo del senso della frase. Alcune versioni
vi mettono un segno d'interpunzione, ma ciò spesso svisa il senso del
versetto, perché lascia intendere che Gerusalemme fu restaurata durante
le sessantadue settimane, mentre
lo fu durante le prime sette, esattamente dal 457 al 408 a.C. Due
papiri di Elefantina del V secolo a.C., di poco posteriori al periodo di
Nehemia, ci sono molto utili per confermare che questi tempi angosciosi
terminarono in effetti nel 408 a.C. Le altre sessantadue settimane ci
portano nell'anno 27 della nostra era: all'apparire del Messia, cioè
all'inizio ufficiale del Suo ministero terreno, inaugurato dal battesimo
ricevuto da Giovanni il Battista.
Se
prendiamo ad esempio una sinossi comparata dei 4 vangeli ci rendiamo
conto delle storture che essi contengono; ma anche se accettiamo la
veridicità e la “sacralità” di questi scritti e li studiamo, scopriamo
che i cristiani non sanno comprendere neppure ciò che essi ritengono “sacro”: ecco ad esempio un’altra falsa interpretazione dei vangeli; rivediamo i versi di Matteo cap. 12: 38-40 e chiediamoci:
QUANTI GIORNI E QUANTE NOTTI YAUSHUA’
Se lo chiedete ad un Cristiano qualsiasi, egli vi dirà che è morto di Venerdì ed è risorto di Domenica….E’ tutto vero? Controlliamo.
Accettando
per vero il racconto del Vangelo e seguendo la descrizione degli
avvenimenti di quella settimana, possiamo vedere come i cristiani siano
superficiali nelle loro esegesi.
Si comprende dal testo del Vangelo riportato, che se GESU’ non avesse compiuto alla lettera ciò che affermava: “il figlio dell’uomo starà 3 giorni e 3 notti nel ventre della terra”, sarebbe stato accusato di essere un falso profeta ed a giusta ragione condannabile per la fede ebraica, come sta scritto in Deuteronomio 18 :15 - 22.
Si comprende dal testo del Vangelo riportato, che se GESU’ non avesse compiuto alla lettera ciò che affermava: “il figlio dell’uomo starà 3 giorni e 3 notti nel ventre della terra”, sarebbe stato accusato di essere un falso profeta ed a giusta ragione condannabile per la fede ebraica, come sta scritto in Deuteronomio 18 :15 - 22.
Ora leggiamo i testi degli altri vangeli che si riferivano a quegli avvenimenti e vedremo che GESU’ compì alla lettera queste parole rimanendo 72 ore, cioè 3 giorni e 3 notti nel sepolcro.
CRONOLOGIA ESATTA DEGLI EVENTI DESCRITTI |
La Pasqua
per gli Ebrei non era una Festa, ma un momento della sera quando si
doveva consumare l’agnello pasquale; questa cerimonia avveniva al
tramonto del sole nel giorno 14 di Nissan o di Aviv del loro calendario, quello Mosaico ( “….lo mangerete in fretta. E’ la Pasqua del Signore “ vedi Esodo 12 : 1- 51); per gli antichi ebrei e per gli esseni, il giorno terminava al tramonto e contemporaneamente iniziava quello successivo.
Dopo il tramonto del sole del giorno 14, alla sera, all’imbrunire cioè all’inizio del 15°
giorno del mese, nelle case degli ebrei si mangiava l’agnello pasquale
con le erbe amare, nelle case degli esseni la si faceva dopo il tramonto
del sole del 13° giorno, quindi gia' nel 14° giorno.
Questa cerimonia si chiama “SEDER”= ordine in ebraico.
Una cena particolare celebrata nelle prime due sere della festa
(in Israele solo il primo giorno). Durante il Seder si usa cibarsi di
erbe amare ed altri alimenti. L‘ Ultima cena consumata da Gesù non è
altro che il Seder di Pesach. Il giorno di PASQUA non era un giorno di festa sabbatica cioè di riposo, come invece lo era il giorno dopo il 15 di NISSAN o di ABIB (Aviv).
Il
primo giorno degli azzimi: fin dal 13° al pomeriggio da ogni casa
Ebraica ed Essena, veniva raccolto e messo in un unico posto il lievito,
come prescrive il comandamento ed a mezzogiorno del 14 veniva tolto
dalle case e messo fuori. Un piccolo inciso: perché il lievito ? Perché
il lievito è il simbolo del peccato (trasgressione alla legge), delle
malattie che infatti sono prodotte dagli errori etici dovuti alle
trasgressioni delle leggi Psico biologiche dell’Universo, determinando i
conflitti spirituali, quindi le modificazioni di comportamenti che nel
loro lato fisico determinano la nascita e la proliferazione dei lieviti
(esempio la “candida”) nell’intestino, generando TUTTE le malattie; ecco
spiegato perché nel Pentateuco si prescrisse questa azione di
“pulizia”, di purificazione, da effettuare nelle case e nei corpi degli
Ebrei, facendo mangiare ad essi erbe amare per 7 giorni, (almeno una
volta all’anno) onde ottenere l’alcalinizzazione del processo di
digestione e quindi la moria dei lieviti intestinali (candida ed affini)
che sopravvivono e prolificano solo in ambiente intestinale acido.
Come potete osservare vi è grande sapienza anche in questi particolari che a prima vista sono solo simbolici o commemorativi; per insegnare ad un popolo ignorante, occorre farlo in questo modo.
Come potete osservare vi è grande sapienza anche in questi particolari che a prima vista sono solo simbolici o commemorativi; per insegnare ad un popolo ignorante, occorre farlo in questo modo.
Un
vangelo riferisce che vi fossero 8 giorni dei pani senza lievito od
azzimi e non 7 come prescrive la Legge Mosaica; vi era di fatto
differenza nel conteggio fra la città di Gerusalemme ( 7 giorni ) ed i
paesi circostanti che erano ritenuti “diaspora” ( 8 giorni ).
Torniamo
al discorso principale. I farisei chiesero a Gesù di dare loro un
“segno”, una prova inequivocabile di essere il Messia tanto lungamente
atteso. Gesù rispose loro: “Questa
generazione malvagia e adultera chiede un segno; e segno non le sarà
dato, tranne il segno del profeta Giona. Poiché, come Giona stette
nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell'uomo
starà nel cuore della terra tre giorni e tre notti.” Matteo 12, 39 – 40
Gesù certamente sapeva bene che una giornata è composta da 24 ore, in quanto afferma: ” Non
vi sono dodici ore nel giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa,
perché vede la luce di questo mondo; ma se uno cammina di notte,
inciampa, perché la luce non è in lui “ Giovanni 11, 9-10
Inoltre la Scrittura, in GENESI 1, ci dice quanto tempo deve passare perché si arrivi al terzo giorno:
“Dio vide che la luce era buona; e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce «giorno» e le tenebre «notte». Fu sera, poi fu mattina: primo giorno.
Poi Dio disse: «Vi sia una distesa tra le acque, che separi le acque dalle acque». Dio fece la distesa e separò le acque che erano sotto la distesa dalle acque che erano sopra la distesa. E così fu. Dio chiamò la distesa «cielo». Fu sera, poi fu mattina: secondo giorno.
Poi Dio disse: «Vi sia una distesa tra le acque, che separi le acque dalle acque». Dio fece la distesa e separò le acque che erano sotto la distesa dalle acque che erano sopra la distesa. E così fu. Dio chiamò la distesa «cielo». Fu sera, poi fu mattina: secondo giorno.
Poi
Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo siano raccolte in un unico
luogo e appaia l'asciutto». E così fu. Dio chiamò l'asciutto
«terra», e chiamò la raccolta delle acque «mari». Dio vide che
questo era buono. Poi Dio disse: «Produca la terra della
vegetazione, delle erbe che facciano seme e degli alberi fruttiferi che,
secondo la loro specie, portino del frutto avente in sé la propria
semenza, sulla terra». E così fu. La terra produsse della
vegetazione, delle erbe che facevano seme secondo la loro specie e degli
alberi che portavano del frutto avente in sé la propria semenza,
secondo la loro specie. Dio vide che questo era buono. Fu sera, poi fu mattina: terzo giorno.
Genesi 1, 4 - 13
E’ evidente che sia l’espressione 3 giorni e 3 notti, che il terzo giorno significano un periodo di 72 ore, ossia 3 giorni e 3 notti.
SCHEMA RIASSUNTIVO |
Al tempo di Gesù, come anche ai nostri, vi erano sette grandi feste annuali, note come i Sabati dell’Eterno, ed il giorno in cui queste cadevano veniva chiamato SABATO. Per distinguerli dai Sabati settimanali, che restavano invariati, venivano chiamati SHABAT SHABATON, cioè Grande Sabato o Gran giorno di Sabato – Levitico 16,31 – Lev. 23, 24 - Giov. 19, 31
Ora il giorno in cui Gesù fu crocifisso era il giorno di Preparazione della Pasqua, la quale, essendo una delle tre più importanti feste annuali, veniva chiamato SABATO, SHABATON, quindi un gran giorno. – Giov. 19,31 – Luca 23,54 – Deut. 16,16
Si trattava di un Sabato Annuale e non di un Sabato settimanale, perché le donne ebbero il tempo di comprare tutto il necessario per la sepoltura durante l’intervallo fra il Sabato annuale, che quell’anno cadeva di Giovedì, e il SABATO Settimanale, come dimostra una attenta lettura di Luca 23,56 e Marco 16,1-2 e 16,54 e Giov. 19,31 - Vedi Matteo 27,62-64 e 28,1
RICERCHE
ARCHEOLOGICHE: Dopo la scoperta dei rotoli di Qumran, di un altro
calendario liturgico sacerdotale ebraico di tipo solare, tra gli
studiosi è molto accreditata la possibilità di una diversa cronologia
della passione, secondo la quale la cena pasquale sarebbe avvenuta la
sera del martedì. Risulta dalla ricerca storica, infatti, che al tempo
di Gesù si seguiva un doppio calendario
liturgico, lunare e solare: Per l’uno la Pasqua cadeva sempre il 15 di Nisan, in qualunque giorno della settimana; per l’altro cadeva sempre nel mercoledì più vicino al 15 di Nisan,
e la cena pasquale si celebrava la sera del martedì. In questo modo si
ottiene una più precisa lettura dei Vangeli, che nel racconto della
Passione appaiono discordanti, e si dà allo svolgimento dei fatti una
cronologia più plausibile e comprensibile. Non mancano conferme: la più
antica tradizione liturgica cristiana indicava il Martedì come giorno della cena, e il Mercoledì
come giorno della cattura di Gesù. Conferme dirette si trovano in
Vittorino da Pettau - sec III – in Epifanio da Cipro – sec IV
Ma
la conferma che si ritiene la più importante di tutte ci viene
ancora una volta ovviamente dalla Scrittura, la quale sola è VERITÀ, e non può essere annullata.
Il testo GRECO (di una Bibbia ed. Paoline 1985) recita in Mt 28,1 – Lc 24,1 – Giov 20, 1 dice testualmente: PASSATI I SABATI
(al plurale e non al singolare ma nel tempo hanno alterato le
traduzioni ) ciò conferma quanto affermiamo, cioè che Gesù NON è morto di Venerdì, ma di Mercoledì prima del tramonto del sole, giorno detto di “parasceve” o di “preparazione” al giorno di Sabato di Festa, cioè di riposo, il “primo giorno degli azzimi”, che quell’anno cadeva in Giovedì ed è risorto
poco prima del tramonto del Sole nel Sabato settimanale, prima che
iniziasse il primo giorno della settimana, giorno che oggi è chiamato: Domenica.
In Matteo 27 : 15 si legge dell’usanza di liberare da parte dei Romani ad ogni “festa Sabbatica”
un prigioniero ebreo. Non liberavano di certo un prigioniero ogni
Sabato settimanale, era una usanza solo per i Sabati di “festa”, quelle
indicate dal calendario Ebraico e nel Pentateuco, di queste feste, ve ne
erano almeno 7 nel corso dell’anno (vedi Marco, che ha scritto ai romani, 15 : 6).
Ulteriore conferma ci viene dalla richiesta fatta dai Farisei a Ponzio Pilato
(governatore Romano della Palestina a quei tempi), di mettere a guardia
del sepolcro delle guardie, onde nessuno potesse prendere il corpo di
Gesù e dire che la profezia si era compiuta, vedi Matteo 27 : 63; se Gesù fosse morto di Venerdì e sepolto prima del tramonto all’inizio del Sabato settimanale, avrebbe passato “nel cuore della terra” solamente 1 notte (periodo buio) + 1 giorno ( periodo di luce ), cioè 24 ore.
Se ricordate, all’inizio dell’articolo abbiamo letto in Daniele 9,27: “Il Messia stabilirà un patto con molti, per una settimana; in mezzo alla settimana farà cessare sacrificio e oblazione “
Abbiamo appena dimostrato che Gesù (nostra PASQUA) è morto di Mercoledì, giorno che sta nel mezzo della settimana, rendendo inutili, ossia facendo cessare tutti i sacrifici, in quanto Egli era l’Agnello sacrificato per i nostri peccati.
Ricapitolando: Mercoledì, Giovedì e Venerdì notte formano tre notti, mentre Giovedì, Venerdì e Sabato formano tre giorni.
Gesù
resuscitò dopo il tramonto del Sabato settimanale: “Passati i sabati,
la mattina presto, mentre era ancora buio, Maria Maddalena andò al
sepolcro, e vide la pietra tolta (strappata e lanciata via in alto, orig. GRECO ) dal sepolcro” Giov. 20,1 esattamente 72 ore dopo la morte, rimanendo nel cuore della terra 3 giorni e 3 notti proprio come aveva detto. La domenica si festeggia solo la RISURREZIONE
Tutto ciò è stato testimoniato per ravvivare la vostra fede in CRISTO GESU’. HALELUYA
Tutto ciò è stato testimoniato per ravvivare la vostra fede in CRISTO GESU’. HALELUYA
E’ ASSOLUTAMENTE VERO CHE :
L’erba si secca, il fiore appassisce, ma la Parola del nostro Dio dura per sempre – Isaia 40, 8
Il cielo e la terra passeranno, ma le mie Parole non passeranno - Luca 21, 33
Altro link di riferimento che completa questo studio lo trovate qui:
Tutto ciò è stato possibile a servi di Cristo ispirati dallo Spirito Santo, affinchè sia visibile la Gloria maestosa di Gesù Cristo.
RispondiEliminaAlcune riflessioni rivenienti da studi di cabala ebraica ci indicano che la lettera ebraica TAW T rappresentante il segno di Caino, il cui valore numerico è 400, ha 2 significati: "PER ESEMPIO" e "COMPIMENTO".
RispondiElimina"PER ESEMPIO": Genesi 4:15 ^
E l’Eterno gli disse: "Perciò, chiunque ucciderà Caino, sarà punito sette volte più di lui". E l’Eterno mise un segno su Caino, affinché nessuno, trovandolo, l’uccidesse. Quindi il segno T diventa un esempio per gli altri uomini.
"COMPIMENTO": Nel salmo 22 e in Giovanni 19,30 vi è il compimento delle profezie.
Questa lettera rappresenta la quadratura del cerchio, ovvero la Gerusalemme celeste a forma quadrata. La T rappresenta la CROCE (VALORE NUMERICO 400)e in Ezechiele troviamo la forma del Tempio a forma di T (4 T unite al centro)
Un altro spunto interessante per riflettere sempre riveniente dalla cabala ebraica è lo stesso valore numerico 148 che hanno i termini PASQUA - PANE - VINO
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