In questo post, propongo un piccolo approfondimento tratto dalla lingua ebraica originale sul comandamento NON UCCIDERE
tradotto male dalla maggior parte delle Bibbie cristiane.
Purtroppo molta gente non approfondendo rimane sulle convinzioni
ereditate da insegnamenti sbagliati, trasmettendo concetti sbagliati.
Ognuno ha adattato la Bibbia alle proprie esigenze, privandoci della
sincera interpretazione.
Garibaldi pretendeva che ogni cittadino fosse
armato per difendersi dai nemici. Adolf
Hitler giunse addirittura a riscrivere i dieci comandamenti in versione
nazionalsocialista, col suo Istituto per la degiudeizzazione, fondato
nel 1939 a Eisenach. I comandamenti divennero dodici (l'undicesimo
recitava «Onora il fuhrer e Maestro»). Il quinto comandamento diventò: «Sacri ti siano il bene e l'onore»,
e ognuno capirà per qual motivo.....Lo spargimento di sangue è l'unico
metodo possibile per l'autodifesa? Più che educare all'uso della forza,
non bisognerebbe educare attivamente all’Amore? Ci sarebbero le guerre
se tutti si rifiutassero di sparare? Non si potrebbe spendere meglio il
cumulo di denaro che serve per gli armamenti per risolvere i problemi di
questo mondo (tipo la fame, la miseria, la malattia ecc...)?
L'esercito, più che la patria, non serve forse per difendere interessi
privati, sporchi affari, ed egoismi nazionali? L'esercito è l'unica
risposta possibile per insegnare ai giovani la disciplina, l'impegno e
la collaborazione?
Non trascurabile è il fatto che il “popolo eletto”
israeliano, applica alla lettera i Comandamenti e il difendere la
propria vita (principio vitale), nel senso di difesa personale, ha
portato l’applicazione delle arti marziali, nella quotidianità,
attraverso il KRAV MAGA, ideato da un ebreo-ungherese ed esportato in
Israele; un sistema di autodifesa violento che può portare persino
all’uccisione dell’avversario. Non solo: Israele ha un esercito
potentissimo in grado di difendersi da sè.
Molti
confondono che Cristo è venuto sulla terra portando un nuovo messaggio,
ma il messaggio è stato sempre lo stesso, sin dalle origini: AMORE
In realtà Cristo non ha mai cancellato i comandamenti ma li ha racchiusi nel concetto dell’ amare il prossimo come sé stessi
Partiamo dalla lettura di ESODO cap. 20, 1-18
Allora DIO pronunziò tutte queste parole, dicendo:
"Io sono l'Eterno, il tuo DIO", che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù.
Non avrai altri dei davanti a me.
Non
ti farai scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù
nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra.
Non
ti prostrerai davanti a loro e non le servirai, perché io, l'Eterno, il
tuo DIO, sono un Dio geloso che punisce l'iniquità dei padri sui figli
fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano e
uso benignità a migliaia, a quelli che mi amano e osservano i miei
comandamenti.
Non userai il nome dell'Eterno, il tuo DIO, invano, perché l'Eterno non lascerà impunito chi usa il suo nome invano.
Ricordati del giorno di sabato per santificarlo.
Lavorerai
sei giorni e in essi farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è
sabato, sacro all'Eterno, il tuo DIO; non farai in esso alcun lavoro,
né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva,
né il tuo bestiame, né il forestiero che é dentro alle tue porte;
poiché in sei giorni l'Eterno fece i cieli e la terra, il mare e
tutto ciò che è in essi, e il settimo giorno si riposò; perciò l'Eterno
ha benedetto il giorno di sabato e l'ha santificato.
Onorerai tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano lunghi sulla terra che l'Eterno, il tuo DIO ti dà.
Non ucciderai. (confronta Deut. 5,17)
Non commetterai adulterio.
Non ruberai.
Non farai falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
Non
desidererai la casa del tuo prossimo; non desidererai la moglie del tuo
prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo
asino, né cosa alcuna che sia del tuo prossimo".
Ora
tutto il popolo udiva i tuoni, il suono della tromba e vedeva i lampi é
il monte fumante. A tale vista, il popolo tremava e si teneva a
distanza.
Alla luce di ciò, il Comandamento NON UCCIDERE
se fosse interpretato per come è scritto, in senso letterale, non si
potrebbero nemmeno uccidere esseri viventi come i cavalli, conigli,
polli, leoni nel caso in cui fossimo aggrediti etc. In realtà gli
antichi ebrei traducono correttamente «NON ASSASSINARE», con il verbo ebraico LO TIRTZACH = FONEUO’ -greco- nel senso di provocare la morte deliberatamente con maltrattamenti, commettendo un omicidio per motivi personali e premeditati.
Mentre il «Non uccidere», rientra nel senso dell’uccisione in generale, per autodifesa ad esempio, utilizzando un altro verbo ebraico LA HAROG = APOKTEINO greco
Il concetto "non assassinare" è contrapposto a "non uccidere" e c‘è una differenza sostanziale.
Il brano di NUMERI 35,16-30
fornisce un esempio: viene trattato prima il caso dell’omicidio
premeditato, intenzionale (dall’ebraico ROTZEAH) e poi il caso
dell’omicidio involontario, (dall’ebraico HAROG).I verbi usati sono
sempre differenti, perché sono due casi assolutamente diversi e nella
Bibbia ci sono altri passi dove si distinguono i concetti:
16 Ma se uno colpisce un altro con uno strumento di ferro, sì che quello ne muoia, quel tale è un omicida (ROTZEAH); l’omicida dovrà esser punito di morte
E se lo colpisce con una pietra che aveva in mano, atta a causare la morte, e il colpito muore, quel tale è un omicida(ROTZEAH); l’omicida (ROTZEAH) dovrà esser punito di morte...
Sarà il vindice del sangue quegli che metterà a morte l’omicida; quando lo incontrerà, l’ucciderà (HAROG).
Esodo 21:14
Se alcuno con premeditazione uccide (ROTZEAH)il suo prossimo mediante insidia, tu lo strapperai anche dal mio altare, per farlo morire.
Da
citare il parere di Clive S. Lewis ( l’autore delle Cronache di Narnia)
credente e profondo conoscitore sia della Scrittura che della lingua
greca, che così scrive nel suo libro
“Scusi qual è il suo DIO?”:
“Amare
il nostro nemico vuol dire non punirlo? No, perché amare me stesso non
significa che non devo sottomettermi a punizioni e perfino alla morte se
necessario. Se aveste commesso un omicidio, la cosa “più cristiana” da
fare sarebbe consegnarvi alla polizia per essere
punito(giustiziato).Perciò secondo me, è perfettamente giusto che un
giudice cristiano condanni qualcuno a morte o
che un soldato cristiano uccida un nemico. Non serve citare il
comandamento “non uccidere” perché i verbi greci sono due e distinti: il
primo con il significato generale di uccidere, e il secondo con il
significato assassinare e secondo i tre Vangeli, Matteo, Marco e Luca,
quando Gesù enuncia questo comandamento usa il secondo verbo....la
stessa distinzione esiste in ebraico con i Comandamenti ( ndr. non potrebbe essere diversamente dato che l’IDDIO del VT è lo stesso del NT).
Quando i soldati si rivolsero a Giovanni Battista (Luca 3,14): Lo interrogaron pure de’ soldati, dicendo: E noi, che dobbiam fare? Ed egli a loro: Non fate estorsioni, né opprimete alcuno con false denunzie e contentatevi della vostra paga.
Non suggerì loro di abbandonare l’esercito o di uccidere deliberatamente, e non lo fece nemmeno GESU’ CRISTO quando incontrò il Centurione romano (figura basilare della struttura di comando ed esercitava il suo compito a vari livelli: ve ne erano sei per ogni Coorte ed il più anziano, il prior,
comandava tutta la Coorte; era anche il responsabile delle insegne
sacre della sua unità e della Legione. Originariamente scelto tra i
migliori soldati, guadagnava centinaia di sesterzi all’anno, avendo una
paga inferiore solo a quella del tribuno )
in Matteo al Cap.8 versetti 5-13, dove secondo
la logica evangelica ci saremmo aspettati che Gesù lo cacciasse via, o
gli facesse una severissima predica, imponendogli di buttare
immediatamente le armi, o che so, di rinnegare il suo stato sociale e
così via , invece non solo lo accontenta immediatamente, ma ne è anche
ammirato e lo indica ad esempio ai suoi compatrioti (i figli del regno)
che potranno anche essere cacciati nelle tenebre, mentre i molti che
verranno dall’oriente e dall’occidente ( il centurione ) potranno sedere
in paradiso.
Naturalmente ciò si scontra con le leggi dello Stato italiano alle quali, è appena il caso di ricordare, come cittadini siamo chiamati ad osservarle. IN VERITAS
Nessun commento:
Posta un commento