mercoledì 24 ottobre 2012

I TERAFIM

Molti forse non si sono mai soffermati molto su questo vocabolo poco chiaro contenuto nella Bibbia, ma è interessante cercare di tentare una spiegazione che sembra abbia a che fare con l’idolatria di oggetti elettronici, al cui interno è posta un’antenna di rame, come se dovesse captare segnali.Sembra che attorno a questi oggetti vi sia un alone di mistero.
Il termine terafim= dall’ebraico IDOLO FAMILIARE (è con ogni probabilità la forma ebraizzata della parola hurriticatarpis - radice tarpi-,  *tarpi/-u, > ebr. teràfim:  H.A.Hoffner, Bibliotheca Sacra 124, 1967,230-238; JNES 27, 1968, 61-68:  significa «spirito, demone» (ctonio), assieme a annaris (come in acc.lamassu e sédu) « spirito protettore, genio »)ricorre 15 volte nell'A.T .(2x al sing., 11 x con l'articolo). Le attestazioni si trovano nei testi di Gen 31 (3volte), Giud 17-18 (5volte), 1Sam 19 (2 volte) e in 1Sam 15,23, 2Re 23,24, nella letteratura profetica in Osea 3,4; Ez 21,26; Zac 10,2.
Quando Mosè ricevette sul Sinai l’ordine di distruggere completamente la magia, la stregoneria, la divinazione e i sortilegi in Israele,si scontrò con una tradizione popolare molto vivace.
“Làbano era andato a tosare il gregge e Rachele rubò i terafim che appartenevano al padre. Giacobbe eluse l’attenzione di Làbano l’Arameo, non avvertendolo che stava per fuggire.” (Genesi 31,19)
“Disse allora Làbano a Giacobbe: che cosa hai fatto? Perché mi hai rubato i miei dèi?” (Genesi 31, 30)
“Rachele aveva preso i terafim e li aveva messi nella sella del cammello, poi vi si era seduta sopra…”
(Genesi 31,34)
Questi terafim sono delle piccole statuette,praticamente idoli,generalmente in coppia: quello alto è il maschio, mentre l’altro, colato sul modello del primo, è la femmina (confronta come in Genesi la donna viene formata dall’uomo). Si legga il Capitolo 17° del “Libro dei Giudici”, troppo lungo per essere qui citato integralmente. Si vedrà come Mica creò un paio di terafim in argento e consacrò suo figlio sacerdote, ossia “veggente”, ruolo spesso riservato in Oriente ai bambini piccoli. Egli sostituì poi il figlio a un levita (una sorta di indovino, di mago ambulante), e i Daniti finirono col sottrargli questo potere divinatorio.
Citiamo questa frase, indicativa di un antico rito magico(?), che ritroveremo
nel corso della Scrittura:
“Mica ebbe un santuario; fece un efod e i terafim e diede l’investitura a uno dei suoi figli, che gli fece da sacerdote. In quel tempo non c’era un re in Israele; ognuno faceva quello che gli pareva meglio.” (Giudici 17, 5:6)
In definitiva questi terafim venivano portati di solito con se durante i viaggi per individuarne la strada e secondo il profeta Ezechiele per fare delle previsioni o per rispondere a certi quesiti. Rachele rubò i terafim dalla casa del padre per impedirgli di usarli ed individuare così la strada che avevano intrapreso. Ora se consideriamo il fatto che dell'epoca antica in cui visse Rachele e Giacobbe sappiamo pressappoco niente e consideriamo che la Storia Biblica sia la sola storia vera, ne dovremmo per forza dedurre che la scienza a quei tempi doveva essere molto evoluta rispetto a quello che finora ci hanno raccontato con le menzogne e che i terafim potevano essere anche una specie di computers portatili. Rachele infatti visse la sua vita poco dopo il diluvio in un periodo in cui erano ancora vivi i figli di Noè, che portavano con se la scienza prediluviana, il risultato del progresso scientifico raggiunto da un'umanità longeva.
Di sicuro, nel tempo, DIO non ha più permesso agli ebrei di utilizzare questi oggetti per la divinazione perchè utilizzati da Satana, ma hanno trovato spazio presso popolazioni pagane con nomi diversi, tipo i LARI (spiriti protettori di antenati defunti dei romani), i PENATI (spiriti protettori della mitologia romana) la cui ispirazione era sicuramente demoniaca e contraria alle Scritture.
"I loro idoli sono argento e oro, opera di mano d’uomo. Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, hanno orecchie e non odono, hanno naso e non odorano, hanno mani e non toccano, hanno piedi e non camminano la loro gola non rende alcun suono." (Salmo 115:4-9; 135:15; Abacuc 2:18-20)
I PENATI

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