sabato 8 dicembre 2012

PROVE BIBLICHE IN PILLOLE

Per la maggior GLORIA di DIO



"Dio il Signore formò l'uomo dalla polvere della terra, gli
soffiò nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un’anima vivente"
(Genesi 2:7)

ESTRATTI DALLA POLVERE
II professor E. Slosson, di Washington, Stati Uniti, analista chimico di chiara fama, ha confermato con la sua dichiarazione la sorprendente esattezza scientifica che contraddistingue la Bibbia per quanto riguarda la chimica, portandolo a rendere omaggio al "Libro dei libri” come Parola di Dio.
A tal proposito, il professore Slosson ha spiegato che nel capitolo due del libro della Genesi si legge che DIO formò l'uomo dalla polvere della terra. Lo
scienziato assicura che queste semplici parole hanno un significato scientifico molto profondo. Infatti, analizzando la polvere della terra, si è scoperto che questa contiene esattamente 14 dei 92 elementi chimici conosciuti dalla scienza, e che il corpo umano è composto precisamente dagli stessi 14 elementi, né uno in più né uno in meno.
Altri scienziati inglesi -confermano questa interessante dichiarazione di Slosson come un fatto riconosciuto e accettato dalla scienza chimica.
Il versetto però continua dicendo che Dio soffiò nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente. Senza l'alito vitale di Dio, cioè lo
Spirito di Dio, l'uomo non sarebbe stato altro che una statua immobile. Solo Dio può dare la vita, e quando parliamo di dare la vita ci riferiamo sia a
quella fisica che quella spirituale.
Se ti senti spiritualmente morto, chiedi a DIO di 'soffiare nelle tue narici', vedrai la vera vita entrare in te!




mercoledì 24 ottobre 2012

STUDIO SULLA PASQUA


Si parte dall’analisi delle 70 settimane annunciate dal grande profeta DANIELE capitolo 9
 .....«Daniele, sono venuto per istruirti e farti comprendere.
23 Fin dall'inizio delle tue suppliche è uscita una parola e io sono venuto per annunziartela, poiché tu sei un uomo prediletto. Ora sta' attento alla parola e comprendi la visione:
24 Settanta settimane sono fissate per il tuo popolo e per la tua santa città
per mettere fine all'empietà, mettere i sigilli ai peccati, espiare l'iniquità,
portare una giustizia eterna, suggellare visione e profezia e ungere il Santo dei santi.
25 Sappi e intendi bene, da quando uscì la parola sul ritorno e la ricostruzione di Gerusalemme fino a un principe consacrato, vi saranno sette settimane.  Durante sessantadue settimane
saranno restaurati, riedificati piazze e fossati, e ciò in tempi angosciosi.
26 Dopo sessantadue settimane, un consacrato sarà soppresso senza colpa in lui;
il popolo di un principe che verrà distruggerà la città e il santuario;
la sua fine sarà un'inondazione e, fino alla fine, guerra e desolazioni decretate.
27 Egli stringerà una forte alleanza con molti per una settimana e, nello spazio di metà settimana, farà cessare il sacrificio e l'offerta; sull'ala del tempio porrà l'abominio della
desolazione e ciò sarà sino alla fine, fino al termine segnato sul devastatore».
Il periodo totale della profezia è di settanta settimane che partono dal decreto di re Artaserse del 457 a.C. che concede di ricostruire Gerusalemme e ridà ad Israele praticamente l'indipendenza politica.  Partendo dunque dalla stessa data, calcoliamo il periodo indicato sopra:  1 SETTIMANA = 7 ANNI
7 settimane profetiche (7x7 = 49 anni) + 62 settimane profetiche (62x7 = 434 anni) dà un totale di 69 settimane di anni: 69 x 7 = 483 anni.
Manca all'appello solo l'ultima settimana: dai 490 anni profetizzati dall'angelo sottraiamo i 483 anni appena citati (e che ci portano fino all'apparizione del Messia): rimangono appunto 7 anni, ovvero 1 settimana profetica, di cui si parlerà al vers. 27  (questo calcolo ci porta alla metà circa dell' anno 27 d.C., dato che l'editto di Artaserse entra in vigore nel luglio del 457 a.C.). Tra "7 settimane" e "62 settimane", c'è nel testo ebraico un segno che si chiama "athnach"; si tratta di un accento disgiuntivo che indica una pausa, a secondo del senso della frase. Alcune versioni vi mettono un segno d'interpunzione, ma ciò spesso svisa il senso del versetto, perché lascia intendere che Gerusalemme fu restaurata durante le sessantadue settimane, mentre lo fu durante le prime sette, esattamente dal 457 al 408 a.C. Due papiri di Elefantina del V secolo a.C., di poco posteriori al periodo di Nehemia, ci sono molto utili per confermare che questi tempi angosciosi terminarono in effetti nel 408 a.C. Le altre sessantadue settimane ci portano nell'anno 27 della nostra era: all'apparire del Messia, cioè all'inizio ufficiale del Suo ministero terreno, inaugurato dal battesimo ricevuto da Giovanni il Battista.

Se prendiamo ad esempio una sinossi comparata dei 4 vangeli ci rendiamo conto delle storture che essi contengono; ma anche se accettiamo la veridicità e la “sacralità” di questi scritti e li studiamo, scopriamo che i cristiani non sanno comprendere neppure ciò che essi ritengono “sacro”: ecco ad esempio un’altra falsa interpretazione dei vangeli; rivediamo i versi di Matteo  cap. 12: 38-40  e  chiediamoci:
QUANTI GIORNI E QUANTE NOTTI YAUSHUA’

Se lo chiedete ad un Cristiano qualsiasi, egli vi dirà che è morto di Venerdì ed è risorto di Domenica….E’ tutto vero? Controlliamo.
Accettando per vero il racconto del Vangelo e seguendo la descrizione degli avvenimenti di quella settimana, possiamo vedere come i cristiani siano superficiali nelle loro esegesi.
Si comprende dal testo del Vangelo riportato, che se GESU’ non avesse compiuto alla lettera ciò che affermava: “il figlio dell’uomo starà 3 giorni e 3 notti nel ventre della terra”, sarebbe stato accusato di essere un falso profeta ed a giusta ragione condannabile per la fede ebraica, come sta scritto in Deuteronomio 18 :15 - 22.
Ora leggiamo i testi degli altri vangeli che si riferivano a quegli avvenimenti e vedremo che GESU’ compì alla lettera queste parole rimanendo 72 ore, cioè 3 giorni e 3 notti nel sepolcro.

CRONOLOGIA ESATTA DEGLI EVENTI DESCRITTI

La Pasqua per gli Ebrei non era una Festa, ma un momento della sera quando si doveva consumare l’agnello pasquale; questa cerimonia avveniva al tramonto del sole nel giorno 14 di Nissan o di Aviv del loro calendario, quello Mosaico ( “….lo mangerete in fretta. E’ la Pasqua del Signore “  vedi  Esodo 12 : 1- 51); per gli antichi ebrei e per gli esseni, il giorno terminava al tramonto e  contemporaneamente iniziava quello successivo.
Dopo il tramonto del sole del giorno 14, alla sera, all’imbrunire cioè all’inizio del 15° giorno del mese, nelle case degli ebrei si mangiava l’agnello pasquale con le erbe amare, nelle case degli esseni la si faceva dopo il tramonto del sole del 13° giorno, quindi gia' nel 14° giorno.
Questa cerimonia si chiama “SEDER”= ordine  in ebraico. Una cena particolare  celebrata nelle prime due sere della festa (in Israele solo il primo giorno). Durante il Seder si usa cibarsi di erbe amare ed altri alimenti. L‘ Ultima cena consumata da Gesù non è altro che il Seder di Pesach. Il giorno di PASQUA non era un giorno di festa sabbatica cioè di riposo, come invece lo era il giorno dopo il 15 di NISSAN o di ABIB (Aviv).
Il primo giorno degli azzimi: fin dal 13° al pomeriggio da ogni casa Ebraica ed Essena, veniva raccolto e messo in un unico posto il lievito, come prescrive il comandamento ed a mezzogiorno del 14 veniva tolto dalle case e messo fuori. Un piccolo inciso: perché il lievito ? Perché il lievito è il simbolo del peccato (trasgressione alla legge), delle malattie che infatti sono prodotte dagli errori etici dovuti alle trasgressioni delle leggi Psico biologiche dell’Universo, determinando i conflitti spirituali, quindi le modificazioni di comportamenti che nel loro lato fisico determinano la nascita e la proliferazione dei lieviti (esempio la “candida”) nell’intestino, generando TUTTE le malattie; ecco spiegato perché nel Pentateuco si prescrisse questa azione di “pulizia”, di purificazione, da effettuare nelle case e nei corpi degli Ebrei, facendo mangiare ad essi erbe amare per 7 giorni, (almeno una volta all’anno) onde ottenere l’alcalinizzazione del processo di digestione e quindi la moria dei lieviti intestinali (candida ed affini) che sopravvivono e prolificano solo in ambiente intestinale acido.
Come potete osservare vi è grande sapienza anche in questi particolari che a prima vista sono solo simbolici o commemorativi; per insegnare ad un popolo ignorante, occorre farlo in questo modo.
Un vangelo riferisce che vi fossero 8 giorni dei pani senza lievito od azzimi e non 7 come prescrive la Legge Mosaica; vi era di fatto differenza nel conteggio fra la città di Gerusalemme ( 7 giorni ) ed i paesi circostanti che erano ritenuti “diaspora” ( 8 giorni ).
Torniamo al discorso principale. I farisei chiesero a Gesù di dare loro un “segno”, una prova inequivocabile di essere il Messia tanto lungamente atteso. Gesù rispose loro: “Questa generazione malvagia e adultera chiede un segno; e segno non le sarà dato, tranne il segno del profeta Giona.  Poiché, come Giona stette nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell'uomo starà nel cuore della terra tre giorni e tre notti.”   Matteo 12, 39 – 40
Gesù certamente sapeva bene che una giornata è composta da 24 ore, in quanto afferma: ” Non vi sono dodici ore nel giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo;  ma se uno cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in luiGiovanni 11, 9-10
Inoltre la Scrittura, in GENESI 1, ci dice quanto tempo deve passare perché si arrivi al terzo giorno:
“Dio vide che la luce era buona; e Dio separò la luce dalle tenebre.  Dio chiamò la luce «giorno» e le tenebre «notte». Fu sera, poi fu mattina: primo giorno.
 
Poi Dio disse: «Vi sia una distesa tra le acque, che separi le acque dalle acque». Dio fece la distesa e separò le acque che erano sotto la distesa dalle acque che erano sopra la distesa. E così fu.  Dio chiamò la distesa «cielo». Fu sera, poi fu mattina: secondo giorno.
Poi Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo siano raccolte in un unico luogo e appaia l'asciutto». E così fu.  Dio chiamò l'asciutto «terra», e chiamò la raccolta delle acque «mari». Dio vide che questo era buono.  Poi Dio disse: «Produca la terra della vegetazione, delle erbe che facciano seme e degli alberi fruttiferi che, secondo la loro specie, portino del frutto avente in sé la propria semenza, sulla terra». E così fu.  La terra produsse della vegetazione, delle erbe che facevano seme secondo la loro specie e degli alberi che portavano del frutto avente in sé la propria semenza, secondo la loro specie. Dio vide che questo era buono.  Fu sera, poi fu mattina: terzo giorno.
Genesi 1, 4 - 13
E’ evidente che sia l’espressione 3 giorni e 3 notti, che il terzo giorno significano un periodo di 72 ore, ossia 3 giorni e 3 notti.

SCHEMA RIASSUNTIVO
Al tempo di Gesù, come anche ai nostri, vi erano sette grandi feste annuali, note come i Sabati dell’Eterno, ed il giorno in cui queste cadevano veniva chiamato SABATO. Per distinguerli dai Sabati  settimanali, che restavano  invariati, venivano chiamati SHABAT  SHABATON, cioè Grande Sabato o Gran giorno di SabatoLevitico 16,31 – Lev. 23, 24  - Giov. 19, 31
Ora il giorno in cui Gesù fu crocifisso era il giorno di Preparazione della Pasqua, la quale, essendo una delle tre più importanti feste annuali, veniva chiamato SABATO, SHABATON, quindi un gran giorno. –     Giov.  19,31   –     Luca   23,54 –  Deut. 16,16

 Si trattava di un Sabato Annuale e non di un Sabato settimanale, perché le donne ebbero il tempo di comprare tutto il necessario per la sepoltura durante l’intervallo fra il Sabato annuale, che quell’anno cadeva di Giovedì, e il SABATO Settimanale, come dimostra una attenta lettura di Luca 23,56 e Marco 16,1-2 e  16,54 e  Giov. 19,31 - Vedi Matteo 27,62-64 e 28,1
RICERCHE ARCHEOLOGICHE: Dopo la scoperta dei rotoli di Qumran, di un altro calendario liturgico sacerdotale ebraico di tipo solare, tra gli studiosi è molto accreditata la possibilità di una diversa cronologia della passione, secondo la quale la cena pasquale sarebbe avvenuta la sera del martedì. Risulta dalla ricerca storica, infatti, che al tempo di Gesù si seguiva un doppio calendario 
liturgico, lunare e solare: Per l’uno la Pasqua cadeva sempre il 15 di Nisan, in qualunque giorno della settimana; per l’altro cadeva sempre nel mercoledì più vicino al 15 di Nisan, e la cena pasquale si celebrava la sera del martedì. In questo modo si ottiene una più precisa lettura dei Vangeli, che nel racconto della Passione appaiono discordanti, e si dà allo svolgimento dei fatti una cronologia più plausibile e comprensibile. Non mancano conferme: la più antica tradizione liturgica cristiana indicava il Martedì come giorno della cena, e il Mercoledì come giorno della cattura di Gesù.  Conferme dirette si trovano in Vittorino da Pettau -  sec III – in Epifanio da Cipro – sec IV
Ma la conferma che si  ritiene la più importante di tutte ci viene ancora una volta ovviamente dalla Scrittura, la quale sola è VERITÀ,  e  non può essere annullata.


Il testo GRECO (di una Bibbia ed. Paoline 1985) recita in Mt 28,1 – Lc 24,1 – Giov 20, 1 dice testualmente: PASSATI  I  SABATI  (al  plurale e non al singolare ma nel tempo hanno alterato le traduzioni ) ciò conferma quanto affermiamo, cioè che Gesù NON è morto di Venerdì, ma di Mercoledì prima del tramonto del sole, giorno detto di “parasceve” o di “preparazione” al giorno di Sabato di Festa, cioè di riposo, il “primo giorno degli azzimi”, che quell’anno cadeva in Giovedì ed è risorto poco prima del tramonto del Sole nel Sabato settimanale, prima che iniziasse il primo giorno della settimana, giorno che oggi è chiamato: Domenica


In Matteo 27 : 15 si legge dell’usanza di liberare da parte dei Romani ad ogni “festa Sabbatica” un prigioniero ebreo. Non liberavano di certo un prigioniero ogni Sabato settimanale, era una usanza solo per i Sabati di “festa”, quelle indicate dal calendario Ebraico e nel Pentateuco, di queste feste, ve ne erano almeno 7 nel corso dell’anno (vedi Marco, che ha scritto ai romani,  15 : 6).
Ulteriore conferma ci viene dalla richiesta fatta dai Farisei a Ponzio Pilato (governatore Romano della Palestina a quei tempi), di mettere a guardia del sepolcro delle guardie, onde nessuno potesse prendere il corpo di Gesù e dire che la profezia si era compiuta, vedi Matteo 27 : 63; se Gesù  fosse morto di Venerdì e sepolto prima del tramonto all’inizio del Sabato settimanale, avrebbe passato “nel cuore della terra” solamente 1 notte  (periodo buio) + 1 giorno ( periodo di luce ), cioè 24 ore.
Se ricordate, all’inizio dell’articolo abbiamo letto in Daniele 9,27: “Il Messia stabilirà un patto con molti, per una settimana; in mezzo alla settimana farà cessare sacrificio e oblazione
Abbiamo appena dimostrato che Gesù (nostra PASQUA) è morto di Mercoledì, giorno che sta nel mezzo della settimana, rendendo inutili, ossia facendo cessare tutti i sacrifici,  in quanto Egli era l’Agnello sacrificato per i nostri peccati.
Ricapitolando:  Mercoledì, Giovedì e Venerdì notte formano tre notti, mentre Giovedì, Venerdì e Sabato formano tre giorni.
Gesù resuscitò dopo il tramonto del Sabato settimanale: “Passati i sabati, la mattina presto, mentre era ancora buio, Maria Maddalena andò al sepolcro, e vide la pietra tolta (strappata e lanciata via in alto, orig. GRECO ) dal sepolcro” Giov. 20,1 esattamente 72 ore dopo la morte, rimanendo nel cuore della terra 3 giorni e 3 notti proprio come aveva detto. La domenica si festeggia solo la RISURREZIONE  
Tutto ciò è stato testimoniato per ravvivare la vostra fede in CRISTO GESU’. HALELUYA

E’ ASSOLUTAMENTE VERO CHE :
Lerba si secca, il fiore appassisce, ma la Parola del nostro Dio dura per sempre –  Isaia 40, 8  
Il cielo e la terra passeranno, ma le mie Parole non passeranno  - Luca 21, 33
Altro link di riferimento che completa questo studio lo trovate qui:

I TERAFIM

Molti forse non si sono mai soffermati molto su questo vocabolo poco chiaro contenuto nella Bibbia, ma è interessante cercare di tentare una spiegazione che sembra abbia a che fare con l’idolatria di oggetti elettronici, al cui interno è posta un’antenna di rame, come se dovesse captare segnali.Sembra che attorno a questi oggetti vi sia un alone di mistero.
Il termine terafim= dall’ebraico IDOLO FAMILIARE (è con ogni probabilità la forma ebraizzata della parola hurriticatarpis - radice tarpi-,  *tarpi/-u, > ebr. teràfim:  H.A.Hoffner, Bibliotheca Sacra 124, 1967,230-238; JNES 27, 1968, 61-68:  significa «spirito, demone» (ctonio), assieme a annaris (come in acc.lamassu e sédu) « spirito protettore, genio »)ricorre 15 volte nell'A.T .(2x al sing., 11 x con l'articolo). Le attestazioni si trovano nei testi di Gen 31 (3volte), Giud 17-18 (5volte), 1Sam 19 (2 volte) e in 1Sam 15,23, 2Re 23,24, nella letteratura profetica in Osea 3,4; Ez 21,26; Zac 10,2.
Quando Mosè ricevette sul Sinai l’ordine di distruggere completamente la magia, la stregoneria, la divinazione e i sortilegi in Israele,si scontrò con una tradizione popolare molto vivace.
“Làbano era andato a tosare il gregge e Rachele rubò i terafim che appartenevano al padre. Giacobbe eluse l’attenzione di Làbano l’Arameo, non avvertendolo che stava per fuggire.” (Genesi 31,19)
“Disse allora Làbano a Giacobbe: che cosa hai fatto? Perché mi hai rubato i miei dèi?” (Genesi 31, 30)
“Rachele aveva preso i terafim e li aveva messi nella sella del cammello, poi vi si era seduta sopra…”
(Genesi 31,34)
Questi terafim sono delle piccole statuette,praticamente idoli,generalmente in coppia: quello alto è il maschio, mentre l’altro, colato sul modello del primo, è la femmina (confronta come in Genesi la donna viene formata dall’uomo). Si legga il Capitolo 17° del “Libro dei Giudici”, troppo lungo per essere qui citato integralmente. Si vedrà come Mica creò un paio di terafim in argento e consacrò suo figlio sacerdote, ossia “veggente”, ruolo spesso riservato in Oriente ai bambini piccoli. Egli sostituì poi il figlio a un levita (una sorta di indovino, di mago ambulante), e i Daniti finirono col sottrargli questo potere divinatorio.
Citiamo questa frase, indicativa di un antico rito magico(?), che ritroveremo
nel corso della Scrittura:
“Mica ebbe un santuario; fece un efod e i terafim e diede l’investitura a uno dei suoi figli, che gli fece da sacerdote. In quel tempo non c’era un re in Israele; ognuno faceva quello che gli pareva meglio.” (Giudici 17, 5:6)
In definitiva questi terafim venivano portati di solito con se durante i viaggi per individuarne la strada e secondo il profeta Ezechiele per fare delle previsioni o per rispondere a certi quesiti. Rachele rubò i terafim dalla casa del padre per impedirgli di usarli ed individuare così la strada che avevano intrapreso. Ora se consideriamo il fatto che dell'epoca antica in cui visse Rachele e Giacobbe sappiamo pressappoco niente e consideriamo che la Storia Biblica sia la sola storia vera, ne dovremmo per forza dedurre che la scienza a quei tempi doveva essere molto evoluta rispetto a quello che finora ci hanno raccontato con le menzogne e che i terafim potevano essere anche una specie di computers portatili. Rachele infatti visse la sua vita poco dopo il diluvio in un periodo in cui erano ancora vivi i figli di Noè, che portavano con se la scienza prediluviana, il risultato del progresso scientifico raggiunto da un'umanità longeva.
Di sicuro, nel tempo, DIO non ha più permesso agli ebrei di utilizzare questi oggetti per la divinazione perchè utilizzati da Satana, ma hanno trovato spazio presso popolazioni pagane con nomi diversi, tipo i LARI (spiriti protettori di antenati defunti dei romani), i PENATI (spiriti protettori della mitologia romana) la cui ispirazione era sicuramente demoniaca e contraria alle Scritture.
"I loro idoli sono argento e oro, opera di mano d’uomo. Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, hanno orecchie e non odono, hanno naso e non odorano, hanno mani e non toccano, hanno piedi e non camminano la loro gola non rende alcun suono." (Salmo 115:4-9; 135:15; Abacuc 2:18-20)
I PENATI

CATTIVI MAESTRI

Il messaggio del Pontefice da Zagabria, nella seconda giornata della sua visita in Croazia, è rivolto alla famiglia: ''Non cedere a quella mentalità che propone la convivenza come preparatoria o sostitutiva del matrimonio'' …..Quindi l'esortazione: "Care famiglie, gioite per la paternità e la maternità!". In quanto "l'apertura alla vita è segno di apertura al futuro, di fiducia nel futuro".
In tale contesto,  Ratzinger invita a "non cedere a quella mentalità secolarizzata, che propone la convivenza come preparatoria o addirittura sostitutiva del matrimonio" ma al contrario a "mostrare con la testimonianza di vita che è possibile amare, come Cristo, senza riserve; che non bisogna aver timore di impegnarsi per un'altra persona". Fonte: Adnkronos 05 giugno, ore 12:26

Alcune considerazioni su queste parole che dovrebbero portare a delle vostre considerazioni.
L’importanza della famiglia nella società è stata già trattata in un precedente articolo, per cui partendo da questa base fondamentale, in quanto rappresenta specularmente la Famiglia della SS TRINITA’, affrontiamo le parole affermate dal Ratzinger. Intanto sarebbe opportuno che un pastore dica le cose come stanno, senza girare attorno al problema: come si può affrontare oggi il matrimonio e ancor di più, mettere al mondo dei figli con una crisi spaventosa, programmata a tavolino da anni, che ha tolto ai giovani il diritto alla pensione, solo pensione integrativa (per chi ha soldi in abbondanza), una società che offre lavoro precario a contratti determinati, e chi ha contratti indeterminati li trova trasformati, con l'avvallo dei sindacati, in eleganti casse d'integrazione, mentre fanno lievitare i prezzi di tutti i prodotti….. Ciò comporterebbe un indebitamento delle nuove famiglie formate e una imbarazzante capacità di arrangiarsi rispetto a "quel che passa il convento", spegnendo ogni sogno ed eventualmente anche la FEDE, nei casi di difficoltà economica.
Se questi sono i Maestri, sicuramente alludendo a quanto scritto nella Parola di DIO nella 1^ lettera a Timoteo cap. 4,1-3 dice:
“Ma lo Spirito dice espressamente che nei tempi a venire alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demonî per via della ipocrisia di uomini che proferiranno menzogna, segnati di un marchio nella loro propria coscienza; i quali vieteranno il matrimonio e ordineranno l'astensione da cibi che Dio ha creati affinché quelli che credono e hanno ben conosciuta la verità, ne usino con rendimento di grazie. “
Evidentemente il verbo “vieteranno” evidenzia non tanto un divieto in senso letterale da parte di qualcuno, quanto invece l’incapacità finanziaria da parte delle persone, dovuta all’impostazione dell'assetto societario, a costituire di fatto delle famiglie. Hanno messo in pratica la teoria dell’evoluzione di Darwin,per intenderci quella di babbo natale, dove solo i più forti economicamente potranno sopravvivere e realizzare matrimoni e figli.
Sarebbe stato sufficiente che il pastore avesse ricordato a tutti le semplicissime parole del Maestro Gesù Cristo, di cui dovrebbe essere enunciatore:CERCATE PRIMA IL REGNO DI DIO ...... ma ha perso ancora una volta una buona occasione per testimoniare il Vangelo.
Ma il profeta Malachia cap. 2, 16-17 avverte:
“Badate dunque allo spirito vostro, e non agite perfidamente.
Voi stancate l'Eterno con le vostre parole, eppur dite: `In che lo stanchiamo noi?' In questo, che dite: `Chiunque fa il male è gradito all'Eterno, il quale prende piacere in lui!' o quando dite: `Dov'è l'Iddio di giustizia?”
 
E al cap 3,1:
Ecco, io vi mando il mio messaggero; egli preparerà la via davanti a me. E subito il Signore, che voi cercate, l'Angelo del patto, che voi bramate, entrerà nel suo tempio. Ecco ei viene, dice l'Eterno degli eserciti; e chi potrà sostenere il giorno della sua venuta? Chi potrà rimanere in piè quand'egli apparirà?

LO SFASCIO DELLA FAMIGLIA


Gradirei portare alla vostra cortese attenzione una riflessione su un concetto in disuso in questi ultimi tempi: la FAMIGLIA.
Definizione: Una famiglia è costituita da un gruppo di persone che vivono insieme aventi in comune la discendenza (dimostrata o stipulata) da uno stesso progenitore o progenitrice nel caso di famiglia matriarcale, da una unione legale o da una adozione. Tra i membri di una famiglia si individuano varie relazioni e gradi di parentela.
L'articolo 16 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo afferma:
1.        Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento.
2.        Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi.
3.  La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato con ADEGUATE LEGGI A SOSTEGNO.
La Costituzione italiana riconosce la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, "ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare" all'art. 29

La funzione primaria della famiglia è quella di riprodurre la società, da un punto di vista biologico ma soprattutto da un punto di vista socio-culturale. Per questo famiglia e società cambiano vicendevolmente, a seconda delle epoche e delle regioni del mondo. Per quanto riguarda la funzione di riproduzione della cultura della società da parte della famiglia, si parla di famiglia dell'orientamento per riferirsi al ruolo che essa ha verso i figli, per i quali la famiglia determina la collocazione sociale, e influisce fortemente sulla loro formazione culturale e nella loro socializzazione.
Ergo, la famiglia è il mattone principale su cui si fonda la nostra società!! Molte persone sempre in affanno e stressate dalla vita non fanno caso da dove deriva questa ideologia, nè si cimenta alla ricerca della verità.
 La Bibbia, sulla quale cerca di uniformarsi la nostra società, sebbene i laici non siano d'accordo, ci racconta nella Genesi come nasce la prima famiglia ad immagine e somiglianza della SS Trinità: Adamo ed Eva. Essi  sono l'esempio della originaria benedizione divina, ma l'uomo "libertino" ha sempre voluto dribblare l’Amore di DIO cercando una apparente libertà, ma che in realtà è diventata una schiavitù da parte di Satana. Qualcuno starà già commentando: “..e basta co’ stà storia de’ satana che non esiste; Dio non esiste, che barba!!”
Insisto allora col far notare che anche in epoca medievale fino agli inizi del ‘900 le famiglie patriarcali avevano un senso di rispetto dei ruoli sia pur con forti contrasti ( e dove non ci sono stati?) tra i componenti; c’era un’attenzione sui consigli dei genitori, ma anche un buon rifugio degli affetti tra familiari. In poche parole il concetto funzionava, non alla perfezione, ma funzionava: altrimenti a quest’ora io non scrivevo e voi non stavate a leggermi J.
Dopo la 2^guerra mondiale con i milioni di morti trascinati e grazie al piano Marshall, in Italia è stato un rifiorire anche delle famiglie in virtù della forza lavoro fortemente richiesta in tanti settori: erano gli anni della ricostruzione, delle emigrazioni verso il nord... ma nel frattempo... qualcuno, all’ombra di una occulta regia a causa dell’invidia, ha cominciato a lavorare al contrario, mettendo in atto una serie di programmazioni politiche (già studiate anni precedenti nei circoli occulti) al fine di disgregare lentamente le famiglie, passo dopo passo, secondo lo stile del fabianesimo ...   Analizziamone alcuni punti:
                   
·        Nel 1970 gli italiani (tra questi anche cattolici!!) scelsero liberamente di far votare una legge che favorisse la separazione tra marito e moglie anche per futili motivi, in un crescendo esponenziale; prima della legge con questi dati: nel 1946 (4200); 1947 (4696); dopo l’approvazione della legge 1971 (29.000 casi); anni 72-80 (media annua 40.000); anni 86-95 (media annua 65.000 casi).....

IL TRADIMENTO E DIVORZIO

·        Lo sviluppo industriale,  il quale necessitava una moltiplicazione della manodopera,portò gli uomini e le donne ad essere trascinati verso le fabbriche e le imprese private e pubbliche. In seguito a questo cambiamento nel modo di vita, che causava un allontanamento tra i membri di una famiglia, i legami coniugali iniziarono a divenire fragili e diminuì l’affetto fra i familiari. La donna palesò dei dubbi nei riguardi del proprio attaccamento al focolare e nei confronti dei propri bambini, e diventò talmente disinteressata che non riuscì più ad attenere alle proprie responsabilità. Oramai, la donna che compie due lavori contemporaneamente, l’uno come operaio o funzionario e l’altro come sposa e madre di famiglia, non sarà più adatta a compiere interamente i suoi impegni domestici. La costrizione di arrivare in orario sul luogo di lavoro e di consacrarvi una buona parte del proprio tempo, fa sì che rientrando a casa propria, non può che essere stanca e scoraggiata.
Naturalmente si inserì il concetto del carrierismo e della parità delle donne, per farle sentire più “libere” di gestire la propria vita, indipendenti dal “maschio”, al contrario di quanto stabilito ed affermato dal Creatore nel libro di Genesi. Uomini e donne hanno avuto strada facile anche nelle relazioni extraconiugali negli ambienti di lavoro, grazie anche alla contemporanea diffusione della pornografia nei cinema e tv e il gioco è stato completato.

·      Nel frattempo, sebbene i politici abbiano propagandato gli aiuti alle famiglie, in realtà si trattava di MAYA, ossia un’illusione. A fronte di pochi soldi degli assegni familiari e detrazioni fiscali, i prezzi al consumo iniziavano a salire vertiginosamente, insieme alle tasse, per cui il paradosso attuale è che una famiglia media di 3 persone, con 23.000 euro di lordo/annuo, non riesce ad arrivare neanche al giorno 20 del mese col proprio stipendio; immaginiamo chi percepisce redditi inferiori a tali importi, raffrontando con i numeri dei componenti familiari. Ma sembra strano a questo punto, che all’inizio dell’articolo, citando l’articolo dei Diritti fondamentali dell’Uomo, la famiglia dovrebbe essere protetta dallo Stato....ma in che modo???? Come si possono mettere al mondo dei figli se non siamo nelle condizioni di poterli allevare?? Oppure servono solo degli schiavi freschi da sfruttare alle condizioni di lavoro / contrattuali proibitive che il six-tema offre???  E’ evidente che solo i ricchi avrebbero l’opportunità di avere figli, offrendogli i migliori servizi scolastici e universitari per essere degni nel futuro a governare le masse di schiavi...

·       Matrimoni omosex: l’ultimo colpo che la famiglia sta subendo è rappresentato dai matrimoni omosex, nella piena “libertà” di cui è inutile soffermarsi a riflettere, se non, per ricordare che anche durante il periodo di Sodoma e Gomorra v’era una situazione simile, ma consiglio di leggere anche il finale della storia....

L'ultima notizia da parte dell' ex direttore generale del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, affermò che ''Il mondo ha perso 30 milioni di posti di lavoro a causa della crisi mondiale, e le previsioni per i prossimi anni sono di 400 milioni di posti'', mettendo in serio pericolo la sopravvivenza di ulteriori famiglie.
Naturalmente, tutto ciò che è accaduto e che sta accadendo non ci esime dalla nostra responsabilità nelle scelte che quotidianamente abbiamo fatto e facciamo, sia quando entriamo nella cabina elettorale a scegliere chi deve arricchirsi sulle spalle di chi va a lavorare onestamente, sia quando dobbiamo condurre la gestione della famiglia insieme alla compagna che il Signore ci ha messo insieme.
Prima di chiudere questo articolo, mi preme segnalare  il libro di Neemia (DIO conforta),

 l’ultimo colpo d'occhio che l'Antico Testamento ci permette di gettare sul popolo d'Israele. 
Gli avvenimenti che riferisce cominciano circa trent'anni dopo quelli che il libro di Ester riferisce e tredici anni dopo il ritorno di Esdra. I suoi insegnamenti sono dunque particolarmente appropriati a noi cristiani «che ci troviamo agli ultimi termini dei tempi» (1 Corinzi 10:11)

Mi colpisce un passo riportato al capitolo 4 che ben si adatta alla nostra situazione sociale.  Durante la riparazione delle mura del tempio, l’ira dei nemici si scaglia contro Giuda. Samballat, il loro portavoce, esprime beffeggiando il suo disprezzo più profondo. Le beffe! noi vi siamo particolarmente sensibili. Il mondo non manca di beffarsi della separazione dei cristiani, della debolezza del loro radunamento... Non lasciamoci turbare dalle sue riflessioni. «Noi dunque riedificammo...», conclude Neemia! (vers. 6).
Allora il nemico passa alla guerra aperta. E lo scoraggiamento minaccia gli uomini di Giuda. Guardano alla loro debolezza (vers. 10). Equivale ad esser d’accordo col nemico che aveva sprezzato «quegli spossati Giudei» (vers. 2). Essi considerano i pesi dei carichi, il volume delle macerie... Ma vi sono quelli che, insieme a Neemia, conoscono la doppia risorsa (vers. 9). Essa è ad un tempo un ordine del Signore: «Vegliate e pregate...» (Matteo 26:41; 1 Pietro 4:7). La preghiera deve essere la nostra prima risposta agli sforzi di satana. Però non dispensa dalla vigilanza. Perciò Neemia prende varie disposizioni per assicurare la sorveglianza e la custodia del popolo durante la fine del lavoro.

E al versetto 14 recita:
E, dopo aver tutto ben esaminato, mi levai, e dissi ai notabili, ai magistrati e al resto del popolo: "Non li temete! Ricordatevi del Signore, grande e tremendo; e combattete per i vostri fratelli, per i vostri figliuoli e figliuole, per le vostre mogli e per le vostre case!"
Mentre satana ha dichiarato guerra nelle famiglie dunque: “se uno non provvede ai suoi, e principalmente a quelli di casa sua, ha rinnegato la fede, ed è peggiore dell’incredulo” ricorda la 1 lettera a Timoteo cap. 5,8.

Poveri empi che stanno amministrando male la vigna del Signore........

Ma se quel servo dicesse in cuor suo: "Il mio padrone tarda a venire", e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l'aspetta e a un'ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Lc 12,39-48

MARANA THA'


5° COMANDAMENTO: NON ASSASSINARE

In questo post, propongo un piccolo approfondimento tratto dalla lingua ebraica originale sul comandamento NON UCCIDERE tradotto male dalla maggior parte delle Bibbie cristiane. Purtroppo molta gente non approfondendo rimane sulle convinzioni ereditate da insegnamenti sbagliati, trasmettendo concetti sbagliati.
 Ognuno ha adattato la Bibbia alle proprie esigenze, privandoci della sincera interpretazione. 
Garibaldi pretendeva che ogni cittadino fosse armato per difendersi dai nemici.  Adolf Hitler giunse addirittura a riscrivere i dieci comandamenti in versione nazionalsocialista, col suo Istituto per la degiudeizzazione, fondato nel 1939 a Eisenach. I comandamenti divennero dodici (l'undicesimo recitava «Onora il fuhrer e Maestro»). Il quinto comandamento diventò: «Sacri ti siano il bene e l'onore», e ognuno capirà per qual motivo.....Lo spargimento di sangue è l'unico metodo possibile per l'autodifesa? Più che educare all'uso della forza, non bisognerebbe educare attivamente all’Amore? Ci sarebbero le guerre se tutti si rifiutassero di sparare? Non si potrebbe spendere meglio il cumulo di denaro che serve per gli armamenti per risolvere i problemi di questo mondo (tipo la fame, la miseria, la malattia ecc...)? L'esercito, più che la patria, non serve forse per difendere interessi privati, sporchi affari, ed egoismi nazionali? L'esercito è l'unica risposta possibile per insegnare ai giovani la disciplina, l'impegno e la collaborazione?
Non trascurabile è il fatto che il “popolo eletto” israeliano, applica alla lettera i Comandamenti e il difendere la propria vita (principio vitale), nel senso di difesa personale, ha portato l’applicazione delle arti marziali, nella quotidianità, attraverso il KRAV MAGA, ideato da un ebreo-ungherese ed esportato in Israele; un sistema di autodifesa violento che può portare persino all’uccisione dell’avversario. Non solo: Israele ha un esercito potentissimo in grado di difendersi da sè.

Molti confondono che Cristo è venuto sulla terra portando un nuovo messaggio, ma il messaggio è stato sempre lo stesso, sin dalle origini: AMORE


In realtà Cristo non ha mai cancellato i comandamenti ma li ha racchiusi nel concetto dell’ amare il prossimo come sé stessi
Partiamo dalla lettura di ESODO cap. 20, 1-18
Allora DIO pronunziò tutte queste parole, dicendo:
"Io sono l'Eterno, il tuo DIO", che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù.
Non avrai altri dei davanti a me.
Non ti farai scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra.
Non ti prostrerai davanti a loro e non le servirai, perché io, l'Eterno, il tuo DIO, sono un Dio geloso che punisce l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano e uso benignità a migliaia, a quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.
Non userai il nome dell'Eterno, il tuo DIO, invano, perché l'Eterno non lascerà impunito chi usa il suo nome invano.
Ricordati del giorno di sabato per santificarlo.
Lavorerai sei giorni e in essi farai ogni tuo lavoro;  ma il settimo giorno è sabato, sacro all'Eterno, il tuo DIO; non farai in esso alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero che é dentro alle tue porte;  poiché in sei giorni l'Eterno fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e il settimo giorno si riposò; perciò l'Eterno ha benedetto il giorno di sabato e l'ha santificato.
Onorerai tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano lunghi sulla terra che l'Eterno, il tuo DIO ti dà.
Non ucciderai. (confronta Deut. 5,17)
Non commetterai adulterio. 
Non ruberai.
Non farai falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
Non desidererai la casa del tuo prossimo; non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna che sia del tuo prossimo".
Ora tutto il popolo udiva i tuoni, il suono della tromba e vedeva i lampi é il monte fumante. A tale vista, il popolo tremava e si teneva a distanza.

Alla luce di ciò, il Comandamento NON UCCIDERE se fosse interpretato per come è scritto, in senso letterale, non si potrebbero nemmeno uccidere esseri viventi come i cavalli, conigli, polli, leoni nel caso in cui fossimo aggrediti etc. In realtà gli antichi ebrei traducono correttamente «NON ASSASSINARE», con il verbo ebraico LO TIRTZACH = FONEUO’ -greco- nel senso di provocare la morte deliberatamente con maltrattamenti, commettendo un omicidio per motivi personali e premeditati.
Mentre il «Non uccidere», rientra nel senso dell’uccisione in generale, per autodifesa ad esempio,  utilizzando un altro verbo ebraico LA HAROG = APOKTEINO greco
Il concetto "non assassinare" è contrapposto a "non uccidere"  e c‘è una differenza sostanziale.
Il brano di NUMERI 35,16-30 fornisce un esempio: viene trattato prima il caso dell’omicidio premeditato, intenzionale (dall’ebraico ROTZEAH) e poi il caso dell’omicidio involontario, (dall’ebraico HAROG).I verbi usati sono sempre differenti, perché sono due casi assolutamente diversi e nella Bibbia ci sono altri passi dove si distinguono i concetti:
16 Ma se uno colpisce un altro con uno strumento di ferro, sì che quello ne muoia, quel tale è un omicida (ROTZEAH); l’omicida dovrà esser punito di morte
E se lo colpisce con una pietra che aveva in mano, atta a causare la morte, e il colpito muore, quel tale è un omicida(ROTZEAH); l’omicida (ROTZEAH) dovrà esser punito di morte...
Sarà il vindice del sangue quegli che metterà a morte l’omicida; quando lo incontrerà, l’ucciderà (HAROG).

Esodo 21:14 
Se alcuno con premeditazione uccide (ROTZEAH)il suo prossimo mediante insidia, tu lo strapperai anche dal mio altare, per farlo morire.

Da citare il parere di Clive S. Lewis ( l’autore delle Cronache di Narnia) credente e profondo conoscitore sia della Scrittura che della lingua greca, che così scrive nel suo libro 
“Scusi qual è il suo DIO?”:
“Amare il nostro nemico vuol dire non punirlo? No, perché amare me stesso non significa che non devo sottomettermi a punizioni e perfino alla morte se necessario. Se aveste commesso un omicidio, la cosa “più cristiana” da fare sarebbe consegnarvi alla polizia per essere punito(giustiziato).Perciò secondo me, è perfettamente giusto che un giudice cristiano  condanni qualcuno a morte o che un soldato cristiano uccida un nemico. Non serve citare il comandamento “non uccidere” perché i verbi greci sono due e distinti: il primo con il significato generale di uccidere, e il secondo con il significato assassinare e secondo i tre Vangeli, Matteo, Marco e Luca, quando Gesù enuncia questo comandamento usa il secondo verbo....la stessa distinzione esiste in ebraico con i Comandamenti  ( ndr. non potrebbe essere diversamente dato che l’IDDIO del VT è lo stesso del NT).
Quando i soldati si rivolsero a Giovanni Battista (Luca 3,14): Lo interrogaron pure de’ soldati, dicendo: E noi, che dobbiam fare? Ed egli a loro: Non fate estorsioni, né opprimete alcuno con false denunzie e contentatevi della vostra paga.
Non suggerì loro di abbandonare l’esercito o di uccidere deliberatamente, e non lo fece nemmeno GESU’ CRISTO quando incontrò il Centurione romano (figura basilare della struttura di comando ed esercitava il suo compito a vari livelli: ve ne erano sei per ogni Coorte ed il più anziano, il prior, comandava tutta la Coorte; era anche il responsabile delle insegne sacre della sua unità e della Legione. Originariamente scelto tra i migliori soldati, guadagnava centinaia di sesterzi all’anno, avendo una paga inferiore solo a quella del tribuno


in Matteo al Cap.8 versetti 5-13, dove secondo la logica evangelica ci saremmo aspettati che Gesù lo cacciasse via, o gli facesse una severissima predica, imponendogli di buttare immediatamente le armi, o che so, di rinnegare il suo stato sociale e così via , invece non solo lo accontenta immediatamente, ma ne è anche ammirato e lo indica ad esempio ai suoi compatrioti (i figli del regno) che potranno anche essere cacciati nelle tenebre, mentre i molti che verranno dall’oriente e dall’occidente ( il centurione ) potranno sedere in paradiso.
Naturalmente ciò si scontra con le leggi dello Stato italiano alle quali, è appena il caso di ricordare, come cittadini siamo chiamati ad osservarle. IN VERITAS